11 luglio 2009

UNA PASSIONE INATTESA


Dopo 4 edizioni del Torneo, dopo 24 giornate di basket passate giocando, tifando, soffrendo per il proprio sestiere, dopo oltre 100 ore passate sul campo delle 4 Fontane o sulle gradinate del Pattinodromo, sorseggiando una birretta per placare la sete e cospargendosi di impotenti unguenti per proteggersi dai futuri dominatori del Pianeta, c’era chi cominciava a sospettare che gli organizzatori avessero stipulato un patto con il Diavolo per affidare a Buona Sorte il Torneo.
E i primi 3 giorni dell’edizione 2009 non avevano fatto altro che rafforzare questa tesi, soprattutto quando la quasi totalità dei siti specializzati in azzecchaggio meteorologico si erano dimostrati fallaci, quasi fossero impotenti anche loro di fronte a chi, evidentemente, aveva rapporti diretti e speciali con il piano di sopra.
La convinzione che nulla potesse accadere di male ai Sestieri era tanto radicata che ieri, nonostante il cielo fosse già da un paio di ore di un color pece poco rassicurante, alle prime gocce di pioggia percepite dagli spettatori, lo stupore è stato il sentimento dominante, come se si trattasse di Tuareg a contatto con la neve: “Ma piove? No, no xè possibie!”.
Immediatamente lo sguardo di tutti è corso verso un’unica persona, quella che, investita del compito, come Alan Mills per oltre 23 anni Giudice arbitro del Torneo di Wimbledon, doveva decidere se e quando sospendere la tenzone. Verificata l’impossibilità di continuare a giocare, si è annunciato, tramite il volenteroso speaker, che l’inevitabile si era fatalmente avverato, costringendo il Comitato a varare quel piano B tenuto per 4 anni e mezzo nel cassetto.
Per un attimo il caos ha regnato sovrano, con tutti che si chiedevano cosa si dovesse fare adesso, come ci si dovesse comportare, addirittura chi avesse vinto la partita quando in realtà c’erano ancora più di 9 minuti sul cronometro.
Da parte nostra la disperazione era tanta, come la convinzione che nella gloriosa palestra Olivi, per il prosieguo dei match ci saremo trovati noi del Comitato, i giocatori e qualche parente strettissimo. La strada fino al “Teatro di Riserva” è stata una Via Crucis che ognuno ha percorso con il mezzo preferito e i suoi propri pensieri in testa. La preoccupazione di veder sprecata una giornata tanto importante per il Torneo era massima, così come la certezza che al coperto lo spettacolo non sarebbe stato all’altezza.
Arrivati al luogo preposto tutti ci siamo guardati attorno accorgendoci che anche il nostro abituale vicino di tribuna era giunto fin lì. “Pensavo de esser da soeo, invesse ti ghe xè anca ti!”.
Quello che è successo una volta varcato la soglia della palestra è indescrivibile, come il sentimento provato da chi in questo torneo fatica tanto e crede di più. La tribuna colma in ogni ordine di posto, la staccionata già esaurita di gomiti poggiati, qualcuno seduto per terra e tanti che ancora provano ad entrare. Il tifo caldo come e più del solito, le imprecazioni amplificate e le esultanze ancor più sottolineate. Il tutto nonostante il disagio. E il ritardo che si accumula e la prima partita che si protrae lunghissima e la seconda che termina quasi a mezzanotte. Ma sono ancora in tanti qui e tifano entusiasti.
Più tardi, a discutere con una birra in mano, ci si raccontava della serata commossi e stupiti ancora una volta dal vostro attaccamento. È questo tipo di entusiasmo che ci spinge ad andare avanti ogni anno, a provare sempre a migliorare. Sono serate come questa che ripagano del lavoro fatto. Ancora un grazie quindi. Da tutti noi. Da ieri i sestieri non hanno paura neanche della pioggia!

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