19 giugno 2009

A MALI ESTREMI...


L’ultima campagna elettorale per le Elezioni Europee ci ha insegnato, una volta di più, che il confine fra vita privata e i doveri e/o responsabilità pubbliche è sottilissimo. Non tocca a noi in questa sede disquisire su questo argomento, ma l’esempio calza a pennello per spiegare come sia strutturato l’apparato dirigenziale dei Sestieri partecipanti al Torneo.
Anche quest’anno, pur essendo gli sforzi del Vostro Scriba a dir poco triplicati, come la sua esperienza accumulata nella scorsa edizione, carpire qualsiasi tipo di informazione dai Capisestiere recentemente incaricati di formare le rose delle rispettive squadre, appare compito arduo persino per un umile allievo di Carl Bernstein e Bob Woodward.
Sinceramente resta l’amaro in bocca di fronte a questa ingiustificata reticenza. Conoscere come il proprio Caposestiere si sta muovendo per reclutare i protagonisti della 5° Edizione del Torneo dovrebbe essere inteso come un diritto di tutti i cittadini lagunari. Come da sempre profetizzato dal venerabile maestro Aldo Biscardi, incazzato il giusto ad ogni mancata convocazione del Divin Codino in maglia azzurra, i Sestieri sono dei sestierini e non di 6 personaggi in cerca di gloria che si credono gli unici possessori della vera verità.
A nostro modestissimo parere la carica di Caposestiere, e qui torniamo al punto di partenza, espone il suddetto a vita pubblica per tutti i 30 giorni in cui svolge il suo compito. Qualsiasi sua mossa, qualsiasi decisione, pensiero, speranza, illusione, fallimento, dovrebbe essere reso pubblico, in modo da permettere ai cittadini comuni di svolgere quel ruolo di controllo e guida che giustamente spetterebbe loro. Invece no. La prassi delle passate edizioni ha fatto sì che ad ogni inizio estate si instauri una dittatura temporanea. Ai Capisestiere è diventato impossibile avvicinarsi e quando si cerca di strappare qualche tipo di informazione, anche la più generica, l’unica risposta che si riesce ad ottenere è: “Co ti no parlo, che dopo ti scrivi tutto!”.
Questo è il contesto in cui ci troviamo a lavorare, costretti ad essere meri scribacchini o uffici stampa conniventi. Bhe, non ci stiamo! E lo urliamo forte! E lo dimostreremo. Da oggi qualsiasi voce, pettegolezzo, sussurro o spiatine ci giunga all’orecchio sarà pubblicata sul blog e sui canali alternativi, senza alcun tipo di verifica o accertamento sulla veridicità o meno di quanto scritto. Quando diventa impossibile svolgere il nostro lavoro in maniera corretta, o si molla o si calpesta la deontologia professionale…Noi non molliamo!

Peter Vecsey

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