20 luglio 2010

1° GIORNATA



SX/S. POLO – CANNAREGIO 45 – 91

SX/S. POLO: Costa Gio., Costa Gia., Barbato 12, Armani 5, Borsato, Pistolato 2, Dal Borgo, Celli, Stevanato 2, Stefani 12, Sartor 12.
All: C. Andreutto

CANNAREGIO: Frison G. 16, Scarpa 6, Grassetti 2, Zago 10, Battistin 6, Frison F. 4, Skansi 8, Zambon 2, Caburlotto 8, Tagliapietra 16, Fontanella 7, Tommasetti 6.
All: F. Giacometti
Vice All: D. Giangaspero

Ci sono fasi della vita in cui il tempo che passa sembra sfuggire talmente veloce da impedirci di acchiapparlo anche per un solo istante. Anche solo per potergli dire: “Fermo qua! Fammi assaporare un secondo questa sensazione!”. Ci sono altre fasi invece in cui la lancetta dei secondi ci appare come pietrificata, immobile nel suo lento percorso circolare, quasi che ci tenesse a prolungare un'agonia dalla quale vorremmo sfuggire subito. Ci sono periodi che passano rapidi e indolori, altri che, invece lasciano tracce significative. Ci sono giorni e giorni, mesi e mesi, anni e anni. Ci sono persone che a dopo 365 albe faticano a ritrovarsi campioni. Ci sono altri che invece iniziano a ricordarlo.
SX/S.Polo, diciamocelo sinceramente, ha stupito un po' tutti. Nessuno di noi si sarebbe atteso una debacle di simili proporzioni seppur davanti a cotanto avversario. Improvvisamente sembra crollato tutto il castello inespugnabile del 2009. Per fortuna sembra esserci tempo per la ricostruzione.
Al solito, invece, i biancoverdi, colpiti e affondati l'anno scorso, risorgono come l'Araba Fenice per appiccicarsi addosso la sgradevole etichetta di superfavoriti. Una macchina perfetta quella di Coach Giacometti, con la giusta esperienza e quel tanto di benzina verde che aiuta ad arrivare in fondo alla settimana.



LIDO – DORSODURO 60 – 59

LIDO: Saoner 4, Forte, Rosada 6, Cardani 9, Seno 4, Ragazzi 3, De Gaspari 5, Crosera 11, Costantini 7, Zanchi 5, Quarisa 6.
All: A. Zanchi

DORSODURO: Stivanello 3, Zanetti 2, Valentini 4, Epis 9, Marzollo, Conz 2, Trevisan 2, Burigana 13, Ardizzon, Indri 6, Zavagno 18.
All: E. Greco

L'8 Luglio del 1984 sul circuito automobilistico di Dallas si corse il GP forse più incredibile della storia della Formula Uno. Ad un giro dal termine, in piena lotta per la vittoria finale dopo aver guidato la corsa per lunghi tratti, un giovanissimo Nigel Mansell vide infrangersi i propri sogni di gloria per la rottura del differenziale della sua Lotus. Nonostante si corresse in una domenica che definire rovente sarebbe eufemistico (42°), il gigante inglese decise di scendere dalla vettura e spingere il mezzo lungo quei pochi metri che lo separavano dal traguardo. Raggiunto un eroico 6° posto, pochi centimetri dopo la linea d'arrivo, Mansell crollò svenuto sull'asfalto.
La zona è una brutta bestia da affrontare e spesso scombina piani preparati con cura. Il dominio immaginato sotto le plance non è stato così scontato, e i palloni per Quarisa e Costantini non arrivavano così puliti. Per fortuna di coach Zanchi qualcuno di più piccolino ha tolto le castagne dal fuoco.
Energia, entusiasmo, grinta e, perchè no, quel pizzico di folle talento che ti fa credere anche nell'impossibile. Refuse To Lose urlava coach Calipari nel 1998 alla sua UMass in un'impossibile semifinale NCAA con la mostruosa Kentucky di Rick Pitino. Anche quel giorno vinsero i più forti. E ai generosi restarono solo gli applausi.

1 Commenti:

Alle 8:38 PM , Blogger minibruno ha detto...

Qualche osservazione in osservazione in ordine sparso. 

Bella la foto di Cannaregio però manca qualcosa. Guardate bene. Non vi sembra che manchi Marascalchi, in piedi, a fianco a Giacometti&Giangaspero? Non sarebbe "riunire" i tre hibbit tutti assieme??? Che foto sarebbe stata? Sinceri eh...

La qualità del baretto raggiunge ogni anno vette più incredibili. Quest' anno siamo veramente alti. Da maschera d' ossigeno. Basterebbe solo scrivere la quantità e soprattutto la varietà di birre... Fantastico!
Grazie per la prima rosta della settimana...

Nota negativa: le canotte delle partite. Ragazzi, scusatemi, il Torneo è sempre più bello, sempre più affascinante (vogliamo parlare della chicca delle bandiere?) però le maglie bianche o nere e senza l' "identità" del sestiere non le ho apprezzate. Se partirà una raccolta firme per il ritorno all' antico, minibruno metterà volentieri la sua "X".

Chiamo in soccorso Vujadin Boskov. Non per il suo famoso "rigore è, quando arbitro fischia" (anche perchè era difficile per Tormen darci buono quel canestro da "46" per i supplementari...). Prendo questa: "meglio perdere 6-0 che sei partite 1-0"...

l' umiliatissimo 

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page