29 giugno 2011

PARALLELISMI



È il 30 Maggio del 1973. In semifinale i lancieri si sono sbarazzati di un non irresistibile Real Madrid, umiliandolo più nel gioco che nel punteggio.
Per questa finale di Belgrado, la vittima sacrificale sull'altare del bel calcio è la Juventus di Cestmir Vycpalek. Cruijff e compagni vengono dalle 2 cavalcate del 1971 e 1972 e sembrano una armata invincibile. E infatti vinceranno. 1-0. Senza però risplendere come al solito. Capocciata di Rep, al 4', con traiettoria beffarda per Zoff. Poi il nulla. Quasi come se andasse bene così ad entrambe.
La scena che si prospetta agli juventini dopo le premiazione, raccontata negli anni da un Bettega esterrefatto, è a dir poco premonitrice. Gli olandesi, che quasi non avevano festeggiato al fischio finale, raggiunto il pullman che li riporterà a casa, posizionano la Coppa dei Campioni nel cesto della biancheria sporca, caricato sul fondo del veicolo. È una noncuranza, emblematica di come ormai la squadra che più di altre aveva cambiato il mondo del calcio, avesse ormai un'assuefazione totale alla vittoria, una mancanza di stimoli che inevitabilmente avrebbe iniziato a pagare.
L'Ajax non vincerà più in campo europeo fino al 1995. Cruijff lascerà Amsterdam nel gennaio del 1974, riabbracciando il suo mentore Rinus Michels a Barcellona. Dovevano vincere tutto. Vinceranno una Liga per poi collassare. L'Olandese Volante si ritirerà a soli 31 anni, schiacciato dalle aspettative che non riusciva più a mantenere. Tornerà sulla panchina del SuperBarca di Romario e Hristo Stoichkov, promettendo vittorie e spettacolo e rimediando una sonora scoppola dal Milan capelliano di Atene.
I suoi compagni, dopo quella finale del 1973 perderanno assieme a lui la finale mondiale del 1974 contro una Germania non certo irresistibile e, orfani di lui, la finale dei Mondiali 1978 contro l'Argentina di Kempes e dei generali. In molti, guardandosi indietro, leggeranno in quella noncuranza del 30 Maggio 1973 il futuro non più roseo degli Oranje.
Ogni storia è diversa, lo sappiamo bene. Ma noi, scaramantici il giusto, beh, la Coppa dei Sestieri l'avremmo trattata un po' meglio...Si sa mai che dopo il triplete arrivino le delusioni...

4 Commenti:

Alle 12:55 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Orgoglioso di esserci stato quella notte dell'11 luglio 2009 in una barca "viola" a portare in salvo una coppa che rischiava di arenarsi per sempre nella melma dinnanzi a San Servolo. Ah me io sono di SX-SP, di quel sestiere che ha custodito la coppa per un anno nella dimora dell'uomo di rappresentanza, mica del Lido.
Con la speranza perlomeno di vedere lunedì la coppa resa al comitato con la targhetta della vittoria dello scorso anno, saluti,


Nanni

 
Alle 1:15 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Cosa la menate tanto per una coppetta.
Non avete altro nella vita?

busylife

 
Alle 3:01 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Peter e Nanni hanno ragione. Il Lido ha mostrato menefreghismo, non mettere la targhetta della vittoria dello scorso anno è veramente una caduta di stile. Il colpevole è uno solo: Sao!

 
Alle 8:24 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

PATETICI RIPETITIVI E STANTII!Non avete neanche più specchi per aggrapparvici.Vi state ormai agrappando al metallo della targhetta.Vivete solo di ricordi.Avete rischiato di perdere la coppa in melma.Inaffidabili.

 

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