02 luglio 2006

Sao e quel che resta dell'isola d'oro...





A due settimane dalla palla-a-due la redazione del sito www.torneodeisestieri.it ha deciso di dare slancio al blog con la pubblicazione di una serie di interviste ( e quant'altro) a personaggi che gravitano intorno al mondo della pallacanestro veneziana. Iniziamo con Roberto Saoner, Caposestiere del LIDO.

Te l’aspettavi questa nomina a caposestiere ?

Sinceramente è stata una sorpresa, un regalo fattomi dal circuito del basket dei “giovanotti” veneziani, quelli che contano; pero’ a pensarci bene, la mia vita incrocia il basket quasi tutti i giorni quindi la nomina mi ha molto gratificato.

Che idee hai per allestire il team 2006 ?

Il Lido ha giocatori in abbondanza; possiamo pescare tra giovani, tra qualche tosto e tra senatori. La scelta non sara’ così difficile; il problema è essere competitivi con le carte d’identita’ che ci appartengono. Su Costantini Claudio e Federico Forte costruiremo in resto della nostra vetrina.

L’ estate 2005 in finale..... quest’anno?

Il torneo è lanciato verso un buon successo , quindi tutti i sestieri faranno il possibile per andare in copertina, nessuno lo prendera’ sottogamba e sara’ dura per tutti.
Daremo il massimo per non far meno del 2005, quindi vincere l’edizione 2006 contando sul pubblico di casa ,che ci auguriamo ci sostenga con calore.....aggiunto!.

Sei tra i dirigenti della maggior realta’ del basket lidense ; come sta andando ?

Si parte bene, si arriva nel gruppo!!
Il vivaio è splendido e numeroso, sia il femminile che il maschile è alimentato da giovani capaci ed entusiasti. Molti sono figli di ex giocatori quindi il DNA non manca e sinceramente si vede.
Purtroppo , a riprova della nostra qualita’, tutti i team maggiori vengono a prendersi i migliori talenti......tante uscite e nessuna entrata, il bilancio è deficitario.
Solo al livello aquilotti, esordienti,libellule, gazzelle.. se hai l’annata buona puoi veramente far vedere che esitiamo.
Merito e plauso anche degli istruttori, abbiamo tra i migliori in circolazione; piu’ si sale, piu’ l’orizzonte si intorbida. Le prime squadre fanno quello che possono, l’ isola d’oro con l’ inizio dei campionati, diventa delle nebbie. Restiamo in uno struggente e rugiadoso isolamento, la sbilenca bicicletta dello storico guardiano delle terre perse dice tutto.
Giocatori, allenatori non amano traghettare da Venezia men che meno da altrove; quindi anche la finale per la promozione in D , persa quest’ anno per 2 a 0, puo’ essere vista un buon traguardo da cui ripartire con il dovuto impegno.

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